Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 3,16-18
In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo:
«Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».
“Mosè pensava a un Dio moralista: trova un Dio di tenerezza. Sulle tavole di pietra si può scrivere una legge; ma come scrivevi il perdono e la tenerezza?” Don Carlo De Ambrogio G.A.M